Un prodotto nuovo, che riduce drasticamente l’impatto delle confezioni che ogni giorno vengono buttate via. Una pellicola sicura, che si può smaltire nell’umido, salvaguardando l’ambiente e riducendo gli sprechi.

Si chiama Leaf® ed è la prima pellicola per alimenti prodotta da una filiera completamente made in Italy: gettandola nella frazione umida dei rifiuti domestici, il packaging plastico entra a pieno titolo nel processo di economia circolare.

È sviluppata e prodotta dalla vicentina Crocco, proviene da una filiera tutta italiana, la materia prima è la bioplastica MATER-BI® della novarese Novamont, ed è già stata messa in commercio da produttori di alimenti d’eccellenza come Melinda che l’ha scelta per il packaging 100% compostabile delle mele Melinda Bio.

film-trasparente-leaf-su-new_melinda_bio_compostabile_top1

“Si tratta di un’innovazione che cambia in maniera determinante l’impatto di questo materiale che viene utilizzato ogni giorno in milioni di case per la conservazione dei nostri alimenti – spiega l’amministratore delegato di Crocco, Renato Zelcher -. Questa nuova pellicola trasparente per alimenti è biodegradabile, compostabile e parzialmente derivante da fonti rinnovabili. È evidente come queste caratteristiche siano state studiate allo scopo di ridurne l’impatto ambientale rispetto ad altre soluzioni tradizionali”.

Leaf® è biodegradabile e compostabile secondo lo standard UNI EN 13432, garantita dal marchio OK Compost Industrial rilasciato da TÜV Austria, e può quindi essere smaltita nella frazione organica del rifiuto domestico ed entrare, perciò, nel processo destinato al compostaggio industriale, senza impattare su altre filiere di trattamento dei rifiuti.

La nuova pellicola per alimenti compostabile può essere utilizzata sia per un confezionamento manuale, come può essere quello casalingo, nei negozi di vicinato o nei banchi della grande distribuzione; ma anche per un confezionamento automatico, ovvero per le produzioni industriali su larga scala.

</span></figure> ©Carlo Perazzolo/carloperazzolo.com

©Carlo Perazzolo/carloperazzolo.com

“Spesso la parola rivoluzione si utilizza a sproposito – conclude l’AD di Crocco –, ma in questo caso credo vada presa in considerazione. Oggi un prodotto alimentare da banco può garantire non solo la sicurezza della confezione, ma anche la sua totale compostabilità. Senza contare l’utilizzo nelle cucine di casa: finalmente si potrà conservare l’alimento o anche l’avanzo del giorno prima, con una pellicola sicura e smaltibile nell’umido, contribuendo a fare la propria parte per la salvaguardia dell’ambiente riducendo inoltre lo spreco di cibo”.

Per quanto riguarda la produzione industriale, si aggiunge anche la possibilità di neutralizzare le, seppur ridotte, rimanenti emissioni di CO2 della pellicola attraverso un processo di eco-design che Crocco ha denominato Greenside: “Siamo infatti in grado – spiega Zelcher (foto in basso)– di misurare la Carbon Footprint, ovvero le emissioni di gas serra lungo tutto il suo ciclo di vita, del packaging, eventualmente ridefinirne il design dal punto di vista dello spessore e del materiale usato che può provenire da materiale di riciclo o biobased e, infine, garantire che le emissioni rimanenti vengano compensate attraverso l’acquisto di carbon credits, ovvero sostenendo progetti sostenibili come riforestazioni o produzione di energia da fonti rinnovabili, come previsto dagli accordi internazionali”.

renato-zelcher_3000x2000

Fondata nel 1967 da Bruno e Luciana Crocco, la Crocco Spa è una delle aziende leader nel settore dell’imballaggio flessibile. Grazie a know-how e al costante impegno nella ricerca e nell’innovazione, l’azienda ha saputo  diventare uno dei punti di riferimento del mercato nazionale ed internazionale. Crocco Spa è dislocata in 4 siti produttivi la cui attività è interamente dedicata alla produzione di imballaggi flessibili e il suo prodotto viaggia in Italia e in oltre 32 Paesi del mondo.

Tratto da: https://barbaraganz.blog.ilsole24ore.com/2021/02/02/la-pellicola-alimenti-si-butta-nellumido-taglia-gli-sprechi/

Categorie: News

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *