Ci fu un’epoca in cui le idee partorite in questa terra di campanili diventavano eccellenze globali. È l’epoca dei fondatori, degli inventori, coraggiosi pionieri del viver bene. Il mangia e bevi italiano e mondiale devono molto al Veneto.
Ci fu un’epoca in cui le idee partorite in questa terra di campanili diventavano eccellenze globali. È l’epoca dei fondatori, degli inventori, coraggiosi pionieri del viver bene. Il mangia e bevi italiano e mondiale devono molto al Veneto. Pandori e panettoni Bauli, il tiramisù di Treviso, l’Aperol spritz, i tortellini Rana, i liquori Vov e Cynar, l’Amarone, il Prosecco e ancora le storiche torrefazioni. Piccole realtà divenute grandi brand, prima che aziende con floridi fatturati. Qualcuno se n’è andato, altri sono ancora qua a testimoniare quell’ingegno, quel senso delle cose, quello spirito imprenditoriale che hanno fatto grande una terra.
Come Giovanni Rana, 84 anni, illustre esponente della generazione di veneti cresciuti dal nulla ed elevati al rango di campioni nazionali. La sua Moto Guzzi 125 rossa con una grande cesta in vimini sul portapacchi è ancora lì, in bella mostra nella hall del quartier generale di San Giovanni Lupatoto (Verona), perché con quella il signor Giovanni, mezzo secolo fa, consegnava tortellini e ravioli ai compaesani, come ha raccontato Paolo Possamai in un’intervista su Nordest Economia. Nel 2020 il Gruppo Alimentare Rana ha chiuso il bilancio con oltre 900 milioni di fatturato.
Dai primi piatti al dolce del Natale, per celebrare l’opera di un altro capitano d’impresa: Alberto Bauli, scomparso ad agosto 2020, per un quarto di secolo presidente del gruppo dolciario fondato nel 1922 dal padre Ruggero. Alberto amava mettersi in posa per le foto con la mano destra appoggiata sulla confezione lilla del suo pandoro.
Una coccola pubblica a quello che è il nucleo di una delle più grandi fortune nell’industria dolciaria italiana. La veronese Bauli, nel 2022, taglierà il traguardo del secolo di vita. Il capitano al timone della nave è cambiato: ora il “signor Bauli” è Michele, ex presidente di Confindustria Verona. Dal mondo industriale a quello della ristorazione, per celebrare due inventori eccellenti che se ne sono andati qualche mese fa.
Sono Ado Campeol e Alba Di Pillo, padre e madre del tiramisù, oltre che gestori del ristorante “Le Beccherie” di Treviso. Partirono dallo sbatudin, ricostituente contadino a base di tuorlo d’uovo sbattuto con una montagna di zucchero. Mescolarono il tutto in modo magistrale con biscotti savoiardi, mascarpone, caffè e cacao amaro. Boom: ecco servito il dolce ora conosciuto in tutto il mondo.
Veneto, terra di grandi bevitori. A Padova nasce l’Aperol, grazie a Silvio Barbieri di ritorno da un viaggio a Parigi, dove conosce la futura moglie e dove vede i francesi bere qualcosa che chiamano aperò: un liquore a base di erbe, a bassa gradazione. Quando torna a Padova si confronta con il fratello Luigi e insieme creano questo liquore a base di erbe aromatiche e agrumi, con un pizzico di assenzio per togliere il leggero retrogusto amarognolo. Nasce così Aperol, che viene presentato ufficialmente a giugno del 1919 in occasione della prima fiera campionaria di Padova.
Poi c’è l’imprenditore veneziano Angelo Dalle Molle, che nel 1935 acquista con i fratelli Amedeo e Mario la distilleria Pezziol di Padova dopo il fallimento. Insieme creano il primo rivoluzionario amaro al gusto di carciofo: il Cynar, da bere contro il logorio della vita moderna. Poco prima s’erano inventati anche il Vov.
Dal bicchierino al calice, ecco Sandro Boscaini, presidente e amministratore delegato di Masi Agricola Spa, in Valpolicella: ancora oggi è lui il “re” del vino Amarone. Per non parlare del Prosecco, con Luigi Gregoletto di Miane (Treviso) maestro vignaiolo e fondatore della cantina Gregoletto. È morto un anno fa, a 93 anni.
Il Veneto in tazzina con Diemme Caffé, lo storico logo dei due primi soci (le famiglie Dubbini e Malagoli) fondata nel 1927 da Romeo Dubbini. Due anni fa, all’età di 100 anni, è morto Giovanni Goppion, fondatore della storica torrefazione Goppion Caffè di Preganziol. Nato nel 1919 a Lughignano, acquisì nel 1948 la Torrefazione Trevigiana Caffè assieme al fratello Angelo, dopo un’esperienza in Etiopia. Ancora una volta il mangia e bevi parla dialetto veneto.
Tratto da https://nordesteconomia.gelocal.it/imprese/2022/01/06/news/l-epoca-degli-1.41098614
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