È morto Leonardo Del Vecchio. Il fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, oggi il più grande sistema distributivo del mondo dell’ottica, aveva 87 anni e si è spento lunedì mattina al San Raffaele di Milano.
Ex Martinitt, era uno degli uomini più ricchi d’Italia, Cavaliere del Lavoro dal 1986, maggior azionista di Mediobanca oltre che di Generali, tre lauree e due master honoris causa, ha costruito un impero a partire dalle montature degli occhiali e da una piccola fabbrica nel Bellunese, diventando un simbolo in tutto il mondo sia del saper fare italiano e di un modello di imprenditoria unico, così come del self made man.
Della sua vita, a cominciare dall’infanzia difficile, si è molto raccontato. Nato a Milano nel 1935, da genitori emigrati dalla Puglia, ha vissuto da bambino nell’orfanotrofio dei Martinitt, dove sono cresciuti altri grandi dell’imprenditoria italiana come Edoardo Bianchi e Angelo Rizzoli. Del Vecchio ha poi rivelato: «Sono cresciuto senza padre e in istituto. Crescere senza famiglia è qualcosa che non si può spiegare, se non lo si è vissuto. Ti segna».
A 14 anni trova lavoro come garzone alla Johnson, una fabbrica dove si incidono coppe e medaglie: di giorno lavorava e di sera frequentava la scuola a Brera. Diventa capo terzista fuori Milano e qualche anno dopo si trasferisce ad Agordo, in provincia di Belluno, dove la comunità montana aveva offerto terreno a chi avesse avviato un’azienda sul territorio. Del Vecchio ha 26 anni ed è così che iniziò l’avventura di Luxottica, prima come terzista e poi come produttore di occhiali finiti.
Nella biografia di Del Vecchio, appena uscita e curata da Tommaso Ebhardt (Sperling&Kupfer), l’autore del volume lo descrive così: «Un billionaire: da un lato, è sempre pronto a cogliere le opportunità di crescita per la sua azienda, ad abbracciare il cambiamento tecnologico alleandosi con i leader globali dell’era social come dimostrano gli occhiali sviluppati con Meta, all’epoca Facebook, dall’altro rimane al centro dell’attenzione del mondo finanziario per il suo attivismo come investitore in banche e assicurazioni».
«Se ti distrai o ti culli sugli allori, come ho visto fare a diversi imprenditori che hanno cominciato insieme a me, senza che neanche te ne accorgi arriva qualcuno a portarti via il mercato. Diventa molto, molto difficile recuperare, una volta che ti hanno superato», amava dire Del Vecchio.
Dal 1969 diventa proprietario unico dell’azienda e la svolta arriva poco dopo. Così l’ha raccontata Del Vecchio: «Con una decina di modelli ideati e realizzati da me e Luigi Francavilla (uno degli uomini più vicini all’imprenditore) e presentati al Mido. Eravamo timorosi di non riuscire a vendere granché, invece fu un successo inaspettato. Tornammo ad Agordo stanchissimi e felici e con la consapevolezza che il nostro futuro era cambiato per sempre». Due le strategie che hanno fatto di Luxottica il leader mondiale degli occhiali. La prima è stata investire nel retail, ovvero nei negozi di proprietà. La seconda le acquisizioni di marchi propri, cruciale fu ad esempio l’acquisto della società che produce i Ray-Ban, in una partita vinta con un altro gruppo italiano, la Safilo di Vittorio Tabacchi, nel 1999.
Dopo anni in prima fila, Del Vecchio sceglie di passare il testimone ai manager. Sceglie Andrea Guerra, in arrivo dal gruppo degli elettrodomestici di Vittorio Merloni. È il 2004. Guerra rimarrà in Luxottica per 10 anni. Lascerà improvvisamente nell’estate del 2014. Un’uscita contrastata. Nel 2016 è lo stesso Del Vecchio a riprendere le redini del gruppo.
Nel 2017 la notizia del matrimonio fra Luxottica e il gruppo francese Essilor: una fusione da 50 miliardi di euro. Oggi il gruppo Essilor Luxottica è una realtà da oltre 21 miliardi ed è una società che ha superato gli 80 miliardi di capitalizzazione e punta ai 100. Ha più di 180 mila dipendenti nel mondo, 18 mila negozi, quasi mezzo milione di punti vendita serviti.
Del Vecchio ha avuto tre, fra mogli e compagne. La prima, Luciana Nervo, da cui ha avuto tre figli: Claudio, Marisa e Paola. Nicoletta Zampillo, è la seconda e quarta moglie di Del Vecchio, sposata nel 1997 e risposata a settembre 2010, da lei Del Vecchio ha avuto il quarto figlio, Leonardo Maria. Terza compagna di del Vecchio è stata Sabina Grossi, che non ha sposato l’imprenditore da cui però ha avuto due figli (ancora minorenni): Luca e Clemente.
La sua fortuna personale era di circa 30 miliardi, la successione e la divisione delle quote e dell’azienda è ora il tema all’ordine del giorno. Dell’imprenditoria italiana amava dire che spesso si «ferma spesso al primo successo e smette di innovare». E che lui «ha sempre cercato di migliorare», ogni volta pensando al passo successivo. «Io voglio essere il più bravo in tutto quello che faccio. Tutto qui», ha sempre ribadito.
Luxottica è stata da sempre un’avanguardia per il Per i suoi 80 anni Leonardo Del Vecchio aveva donato a tutti i dipendenti italiani 140mila azioni Luxottica, per un valore complessivo di 9 milioni di euro. «Sono i veri artefici del successo della nostra azienda», ha detto in quell’occasione.
Tratto da https://www.corriere.it/economia/consumi/22_giugno_27/leonardo-del-vecchio-morto-luxottica-1d80e77c-f5e2-11ec-8350-fcb93af951e7.shtml
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