Fuga di cervelli: la provincia di Vicenza è la seconda in Italia per tasso di emigrazione dei giovani verso l’estero. Secondo gli ultimi dati elaborati e pubblicati dall’Istat nelle scorse settimane che si riferiscono al 2020, questo tasso si attesta al 3,6 per mille. Al primo posto c’è Bolzano che arriva al 4 per mille. Il Vicentino condivide il podio con Mantova e Macerata che raggiungono lo stesso valore. Tradotto in numeri, solo nel primo anno di pandemia hanno lasciato la provincia berica 2.793 cittadini italiani di cui 1.296 di età compresa tra i 18 e i 38 anni. E sottolineare come il 2020 sia stato il primo anno di forti restrizioni agli spostamenti a causa del Covid non è secondario, perché non si assiste ad alcuna flessione dei numeri che restano costanti.
Dieci anni La tendenza sembra essere inesorabile. Dal 2010, quando sono emigrati nel complesso 832 italiani, l’aumento è stato del 235 per cento. Per i “giovani” tra i 18 e i 39 anni l’aumento si è attestato sul 207 per cento, da 421 a 1.296. Nel 2011 sono stati 973 e 1.458 l’anno successivo. Così via, salendo fino ai 2.294 del 2015 per arrivare all’apice raggiunto nel 2019 con 2.972 vicentini di nazionalità italiana che hanno deciso di abbandonare il Bel Paese per cercare fortuna all’estero. Nonostante ci siano 179 emigrati in meno tra il 2019 e il 2020, il dato dei giovani resta alto, perché nel 2019 erano stati 4 in meno ad andarsene. Nel decennio che si è chiuso con il 2020, sono stati in tutto 22.838 i vicentini a fare le valigie, 10.061 dei quali “giovani”. Si tratta in percentuale del 2,67 per cento della popolazione vicentina totale; una percentuale che sale al 5 per cento nella fascia d’età tra i 18 e i 39 anni. Nei dieci anni analizzati, nel complesso, gli uomini emigrati sono stati in lieve maggioranza (12.702 che corrisponde al 55 per cento circa del totale). Una percentuale che si assottiglia ancora di più se si sceglie la fascia d’età “giovane”: le donne in questo range d’età rappresentano il 47,2 per cento del totale.
Cervelli di ritorno Già, perché i cervelli non si limitano a fuggire ma tornano a Vicenza, anche se con meno entusiasmo rispetto a quelli che se ne vanno. Analizzando solo il 2020, i cittadini di nazionalità italiana che sono stati iscritti nelle anagrafi del Vicentino sono 788, di cui 342 nella fascia d’età ritenuta cruciale tra i 18 e i 39 anni. Analizzando sempre il periodo compreso tra il 2010 e il 2020, sono stati in tutto 6.273 gli italiani che hanno deciso di fare ritorno in patria e hanno scelto Vicenza. Sono stati 2.498 i cervelli di rientro nella fascia d’età ritenuta giovane. In questo intervallo d’età si nota una (piccola) impennata negli ultimi cinque anni: la speranza che il dato dimostri come il Vicentino stia diventando un polo attrattivo.
Il complesso L’analisi delle migrazioni dell’Istat prende in considerazione gli spostamenti di tutti i tipi e non solo quelli verso l’estero. E così, per esempio, si scopre che tutto sommato i vicentini sono legati alla loro provincia e, nella maggior parte dei casi, se si spostano, lo fanno “solo” per cambiare Comune di residenza. Nel 2020, in tutto sono stati 21.786 i vicentini che hanno deciso di migrare: 14.640 lo hanno fatto restando in provincia; 2.394 sono rimasti in Veneto mentre 1.959 hanno cambiato Regione. E chi invece ha scelto la provincia berica per farne “casa”? Sono 3.502 le persone iscritte in anagrafe dall’estero nel 2020.
Tratto da https://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/vicenza/giovani-cervelli-in-fuga-tre-vicentini-al-giorno-se-ne-vanno-all-estero-1.9325031
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