Dopo Bibione, sul litorale di ValleVecchia (Caorle-Ve) si stanno mettendo a dimora migliaia di piante prodotte presso il Centro Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta di Montecchio Precalcino (Vi) di Veneto Agricoltura. Si tratta di un’importante operazione di ripristino ambientale legata al progetto europeo LIFE Redune che punta a ricostruire alcuni tra gli ecosistemi più vulnerabili della nostra regione, vale dire le dune litoranee. Nel contempo, obiettivo del progetto è anche quello di contribuire al cambiamento dell’approccio gestionale e turistico delle aree in cui sono presenti questi fragili sistemi, nel segno della sostenibilità.

Capitanato dall’Università di Venezia Cà Foscari – Dipartimento di Scienze ambientali e con la partnership di Regione Veneto, Veneto Agricoltura, SELC soc.coop. e EPC srl, il progetto prevede, tra le altre azioni, la messa a dimora di oltre 150.000 piante tipiche degli habitat dunali, prodotte a partire dal seme dal vivaio di Montecchio.

Particolarmente rilevante è l’impianto, in corso di realizzazione proprio in questi giorni a ValleVecchia, di migliaia di piante proprie delle cosiddette “dune mobili”, tra le quali spicca l’ammofila, una robusta graminacea che forma grossi cespi in grado di bloccare la sabbia trasportata dal vento. Si tratta di una sorta di “ingegnere delle dune”, come viene simpaticamente chiamata questa pianta, grazie alla quale le dune stesse si formano consentendo la nascita dei preziosi habitat dunali, veri serbatoi di sabbia, di biodiversità e baluardi contro le mareggiate.

Le piantine di ammofila, assieme a molte altre specie tipiche di questi ambienti, sono state ottenute, dopo un periodo di coltivazione in vivaio, partendo da seme raccolto dal personale specializzato del Centro di Montecchio nei migliori siti dunali del nostro litorale.

Categorie: News

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *